Ebbene sì. Ho deciso. Psicologia.
O almeno, ci provo, visto che comunque è a numero chiuso.
Tralascerò volentieri di commentare il fatto che più di una persona mi abbia detto: “Ah, vai a psicologia? Tutti quelli che vanno a psicologia hanno problemi e tanto normali non sono, sei anormale?” , perché lo reputo un segno d’ignoranza estrema e di mancanza di tatto.
Io sono felice. L’argomento mi interessa, provo i test con una persona che conosco da tanto e con la quale mi trovo perfettamente, e non saranno certo un paio di frasette a demoralizzarmi. Certo, sarò UN PO’ MENO felice se non dovessi entrare, ma non ne farò una tragedia. Anche perché ho deciso che non voglio stressarmi pure per i test di ammissione, quindi studierò lo stretto necessario, e come va, va. L’alternativa inoltre è Scienze della Mediazione Linguistica che è un’altra cosa che amo, quindi…
Nel frattempo è iniziata la battaglia psicologica con una delle mie zie. La guerra è cominciata la bellezza di 7 anni fa, quando in seconda media condivisi la classe con mia cugina. Ora, il problema non è mai stato mia cugina, quanto sua madre, perché non sopportava che studiassi lo stretto necessario e prendessi voti più alti di sua figlia, che al contrario, sgobbava come una dannata. Come se dovessi sentirmi in colpa se sono più dotata intelligentemente, bah.
Ad ogni modo, dopo litigi inenarrabili (voi non potete immaginare quanto ami il termine “inenarrabile”) la scuola media finì, finalmente, e dopo aver saputo con quanto eravamo state licenziate (Ottimo io, Distinto lei), sulla mia testa piombò la “gentile” maledizione: POI VEDREMO QUESTI OTTIMI CHE FINE FARANNO!
Gli anni del liceo sono trascorsi in maniera non dissimile, forse con un po’ di pressione in meno perché comunque abbiamo scelto istituti diversi, con le battutine divertite di mia zia che ogni volta sottolineava il fatto che mia cugina studiava praticamente SEMPRE, io magari solo il giorno prima dell’interrogazione. Le risatine sono scomparse, ovviamente, ai risultati della maturità: 81 lei, 96 io. Oops, I did it again!
E’ di qualche giorno fa l’ultima conversazione con la cara Zia. In corsivo i pensieri, che erano ben tangibili comunque, nonostante la conversazione si sia svolta tra sorrisi e ammiccamenti.
Zia : Allora, Lulù, hai deciso?
Io: Ehm… sì, provo a fare i test per entrare a Psicologia. Eccallà, mò mi seccia.
Zia: Ah, brava! (entusiasta, così tanto da risultare falsa) … e … quanti posti ci sono? Vediamo quante chances ho di buttarti gli occhi addosso
Io: Veramente 600 … speriamo in bene. Sei una stronza invidiosa perché io ho preso 96 e tua figlia 81, comunque, ma questo già lo sai
Zia: (un po’ sorpresa) Ah.. bene … e … senti una cosa, ma se per caso non si iscrivono in 600, COME FUNZIONA? Vediamo se ho pure qualche altra opportunità di secciarti
Io: Ci prendono tutti, zia, ovvio. Vai a farti fottere, puttana
Zia: Ah, ho capito… Porco cane!